Risarcimento per caduta sul ghiaccio: la storia di Patrizia
Il fatto
Da quando aveva lasciato il lavoro, anni prima, la signora Patrizia era diventata una casalinga indaffarata. Uno dei tanti suoi compiti? Andare al supermercato per fare la spesa per tutta la famiglia, ogni venerdì mattina, vicino alla sua casa di Forlì.
Il 10 dicembre 2021 era un venerdì mattina come tanti altri. A causa del grande freddo della notte precedente, alle 10:00 le strade e le superfici esterne erano coperte da una patina bianca di brina e gelo. Inoltre, un paio di giorni prima, aveva anche piovuto: l’umidità residua era ancora abbondante.
Proprio a quell’ora, Patrizia stava uscendo dall’atrio del supermercato e, dopo aver lasciato il carrello, aveva le mani impegnate a sorreggere le pesanti buste della spesa.
Il suo equilibrio era un po’ precario. Si accorse che tutto il pavimento davanti a sé, nei pressi dell’uscita esterna del centro commerciale, era scivoloso e ghiacciato. Ma Patrizia doveva passare di lì: era l’unica via per arrivare al parcheggio delle auto; all’uscita, non c’era alcun addetto del supermercato.
Nonostante le sue acrobazie per restare in equilibrio sul pavimento scivoloso e la sua camminata lenta e circospetta, Patrizia cadde rovinosamente a terra.
Due commessi, che avevano visto l’accaduto, perché non erano lontani, uscirono a soccorrerla. Patrizia denunciò il sinistro nel centro accoglienza clienti del supermercato, lasciando i suoi dati, per poi andare al Pronto Soccorso.
Patrizia si era fatta male a causa della caduta, anche se, per fortuna, si trattava solo di un polso dolorante e di una contusione alla spalla destra.
Il mese successivo, Patrizia ricevette per posta una comunicazione dall’ufficio legale della sede per l’Italia della catena del supermercato.
Nonostante lei non avesse ancora chiesto formalmente nessun risarcimento del danno, nella comunicazione era precisato che non ritenevano vi fosse responsabilità a loro carico, poiché il ghiaccio presente era visibile e che la stessa Patrizia ne era consapevole, come si poteva vedere nelle riprese video della telecamera esterna del centro commerciale. Pertanto, non era un’“insidia” che non avrebbe potuto vedere.
La scelta di Patrizia: incaricare dei professionisti del risarcimento danni
Il disappunto, lo stupore e anche in po’ la sua curiosità, convinsero Patrizia a rivolgersi a noi di Infortunistica Tossani, per tutelare i suoi diritti – anche se il danno era stato lieve, trattandosi di una semplice contusione.
Il nostro settore liquidativo, dopo aver esaminato la corrispondenza dell’ufficio legale del supermercato, comprese subito quale doveva essere la giusta e migliore prospettiva di analisi del caso di Patrizia.
Cosa fece Infortunistica Tossani per ottenere il risarcimento dei danni
La nostra risposta fu chiara e determinata: abbiamo evidenziato che la signora Patrizia, come da sua stessa denuncia sul posto e come da lettera di richiesta danni da noi inviata nel suo interesse, non ha mai lamentato di essere stata vittima di un’insidia non visibile.
L’insidia, infatti, presuppone il principio di non visibilità e ravvisabilità. Nel caso di Patrizia, fu lei la prima a dichiarare di essersi accorta che il pavimento era scivoloso e, pertanto, abbiamo comunicato loro che il profilo di analisi delle responsabilità doveva essere diverso.
La responsabilità del supermercato, infatti, non consisteva nell’aver determinato, con la loro incuria, la presenza dell’insidia occulta, ma nell’aver consentito la formazione stessa del ghiaccio che, seppur visibile, era posizionato nel solo punto di passaggio obbligato per potere uscire dal punto vendita.
In sintesi, abbiamo affermato che la signora Patrizia non si era mai lamentata di un’insidia non visibile, bensì di una non evitabile. Infatti, in quel momento, presente sul posto, non vi era nessun addetto dell’esercizio commerciale cui chiedere d’intervenire, salvo il personale interno all’edificio che, in ogni caso, non era né raggiungibile né contattabile da Patrizia, dato che le porte automatiche in uscita erano in quel punto regolate, in apertura, solo per chi doveva uscire – e non per chi doveva rientrare.
In ambito giuridico e di diritto, la differenza fra il non visibile e prevedibile, e il non evitabile, trova fondamento in tutti i testi di dottrina e giurisprudenza nella nota diversità fra i principi di caso fortuito da una parte (non prevedibile) e forza maggiore dall’altra (non evitabile).
Tuttavia, le nostre considerazioni non sortirono subito un effetto risolutivo. L’ufficio legale per l’Italia della catena di supermercati ci rispose confermando quanto già avevano scritto; in ogni caso, avrebbero denunciato, e fatto rubricare, un numero di sinistro alla loro assicurazione per la responsabilità civile.
Come fu trovato l’accordo per il risarcimento
Il dialogo e il confronto con il servizio sinistri della compagnia di assicurazione, forse perché presente personale più competente e preparato, ebbe un esito diverso, e positivo, per la signora Patrizia.
Furono disposte le visite medico legali, sia di parte e che dal lato assicurativo.
Entro un mese, trattandosi di lesioni minime e di rapida stabilizzazione, eravamo riusciti a far ottenere alla nostra assistita il giusto risarcimento del danno.
Si può essere risarciti anche se il pericolo era visibile
Abbiamo voluto raccontare il caso di Patrizia perché siamo in ottobre: l’inverno si avvicina ed è importante sapere che, se si scivola sul ghiaccio, per sussistere la responsabilità di chi deve prendersi cura della sicurezza di un luogo – che sia una strada o l’esterno di un esercizio commerciale -, al netto anche di eventuali e possibili concorsi di colpa del danneggiato stesso, la presenza del ghiaccio in un punto e in un passaggio obbligato può determinare il diritto a essere risarciti del danno in caso di caduta, anche se il pericolo era visibile.
Nota bene: per rispetto della privacy dei nostri clienti, i nomi citati in questo caso sono di pura fantasia.
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