Risarcimento per auto danneggiata o rubata in parcheggio non custodito: come ottenere il giusto indennizzo
Può capitare di andare a fare la spesa al supermercato e, per esempio, posteggiare la propria auto in un parcheggio non custodito, per poi ritrovarla, al ritorno, con danni alla carrozzeria o ai cristalli.
In questi casi, com’è possibile ottenere il giusto risarcimento?
La questione è complessa: nelle prossime righe, cercheremo di fare chiarezza.
Cosa si intende per “parcheggio non custodito”
Il parcheggio non custodito è un’area di sosta a disposizione dei clienti di un certo esercizio commerciale.
Proprio per via dell’assenza di addetti alla vigilanza, il proprietario dell’auto posteggiata non ha particolari tutele in caso di danni arrecati da terzi al proprio veicolo. Nonostante questo, in alcuni casi, la legge tutela il danneggiato, riconoscendogli il diritto a ottenere un equo risarcimento.
Cosa dice la legge
In realtà, in Italia non esiste una legge specifica che regolamente i danni alle auto in parcheggi non custoditi. Tuttavia, ci sono alcune considerazioni generali che possono aiutare a capire meglio come vengono trattati casi simili.
Responsabilità
Se l’auto viene danneggiata mentre è posteggiata in un parcheggio non custodito e non è possibile identificare chi ha causato il danno, in generale sarà il proprietario del veicolo a dover coprire i costi di riparazione, a meno che lo stesso proprietario non abbia una copertura assicurativa specifica per questi casi.
Parcheggi custoditi e non custoditi
La differenza fondamentale tra un parcheggio custodito e uno non custodito riguarda la responsabilità del gestore del parcheggio. In un parcheggio custodito, il gestore ha l’obbligo di sorvegliare le auto e può essere ritenuto responsabile in caso di danni o furti, a meno che non siano esclusi espressamente dalle condizioni contrattuali.
In un parcheggio non custodito, al contrario, il gestore non ha alcun obbligo di sorveglianza e, quindi, non può generalmente essere ritenuto responsabile per eventuali danni, a meno che non siano causati da una sua negligenza per esempio, cattiva manutenzione del parcheggio.
Assicurazione
Se si ha una polizza RC auto “kasko”, i danni subiti dal veicolo in un parcheggio non custodito potrebbero essere risarciti dalla compagnia assicurativa, a prescindere dalla responsabilità. Tuttavia, è essenziale leggere con attenzione i termini e le condizioni della polizza per capire cosa sia coperto e cosa no.
Denuncia
Se si ritiene che il danno all’auto sia stato causato in modo intenzionale – per esempio, atti vandalici – o se si crede di sapere chi potrebbe averlo causato, andrebbe considerata la possibilità di presentare una denuncia del fatto alle autorità locali.
Testimoni e telecamere
Se ci sono testimoni o telecamere di sorveglianza nelle vicinanze, questi potrebbero fornire prove utili in caso di contenzioso o per identificare l’autore del danno.
Quando è possibile ottenere un risarcimento
In alcuni parcheggi a pagamento può succedere di leggere la scritta “incustodito” e credere che questo esoneri in toto il gestore in caso di furti o danneggiamenti ai veicoli. In realtà, non è sempre così.
Per l’appunto, una sentenza della Cassazione (n. 8601 del 2022, Sez. II Civile) fa chiarezza su quando il gestore di un parcheggio privato può essere chiamato a risarcire il danno da furto subito da un utente, nonostante la presenza del suddetto cartello.
Il caso in questione ha a che fare con il furto di un’auto in sosta nel parcheggio privato, a pagamento, di un aeroporto. L’area era preceduta da cartelli che avvisavano dell’assenza di custodia e controllo delle auto in sosta.
Nonostante questo, il proprietario dell’auto rubata ha fatto causa alla società di gestione del parcheggio, ritenendola responsabile del fatto.
In primo grado, il gestore è stato condannato al risarcimento, poiché il giudice ha ritenuto sussistere un obbligo di custodia equivalente a quello del depositario, nonostante la presenza dei cartelli.
La sentenza, però, è stata ribaltata dalla Corte d’Appello, che ha stabilito che il rapporto era assimilabile a una locazione atipica di servizio pubblico, per cui il gestore era esente dalla responsabilità del furto.
A sua volta, la Cassazione ha ribaltato la pronuncia di secondo grado di giudizio. Nella motivazione, si chiarisce che l’esclusione di responsabilità vale solo per i parcheggi comunali o assimilabili e non per i parcheggi privati, come quelli aeroportuali, per esempio. Inoltre, nel caso specifico, l’area non era inclusa fra quelle regolate dalla cosiddetta “Legge Tognoli” sui parcheggi pubblici (L122/1989).
Per questi motivi, nonostante i cartelli escludessero qualunque custodia, il gestore privato che trae profitto dal servizio deve rispondere del furto subito dall’utente. I cartelli “non custodito”, quindi, non bastano a escludere in automatico, e per intero, le responsabilità del gestore.
In sostanza, la sentenza chiarisce un principio importante: il gestore di un parcheggio privato a pagamento risponde comunque del furto e del danneggiamento dei veicoli degli utenti, a prescindere dalla presenza di cartelli che dichiarano l’assenza di custodia e controlli. Questi avvisi non sollevano il gestore dall’obbligo di risarcire il danno se l’area non rientra nella categoria dei parcheggi pubblici o comunali.
Come ottenere il risarcimento danni
Vediamo nel dettaglio la procedura corretta per ottenere il giusto risarcimento del danno subito:
Denuncia all’autorità entro 3 giorni
È fondamentale descrivere in modo dettagliato il danno riscontrato, indicando con precisione data e luogo del fatto; è sempre bene conservare almeno una copia della denuncia.
Raccolta prove
Fotografare e filmare subito il danno; fotocopiare eventuali biglietti di ingresso al parcheggio con orari; procurarsi nominativi e recapiti di eventuali testimoni presenti.
Lettera di costituzione in mora
Da inviare al responsabile del parcheggio, con raccomandata A/R o PEC entro 90 giorni, per intimare il rimborso del danno entro 7-10 giorni, con i fac-simili reperibili online.
Richiesta danni in tribunale
Rivolgersi a un legale per avviare una causa civile se non si ottiene una risposta soddisfacente. Occorre ricordare che i termini di prescrizione arrivano fino a 5 anni.
Quali sono i documenti necessari per ottenere il giusto risarcimento
Più la denuncia del sinistro sarà dettagliata e maggiori saranno le possibilità di ottenere un risarcimento dei danni subiti. Pertanto, è essenziale raccogliere almeno questi documenti:
- Copia della denuncia sporta tempestivamente;
- Preventivi o fatture di carrozzerie, gommisti, meccanici per riparazioni e sostituzioni;
- Foto e video dettagliati dello stato del veicolo dopo il danneggiamento;
- Foto precedenti dello stato integro dell’automobile (se disponibili);
- Testimonianze e recapiti di eventuali testimoni;
- Copia della lettera di costituzione in mora inviata con raccomandata A/R o via PEC;
- Eventuali spese legali o peritali sostenute.
Cosa copre il risarcimento danni
Il risarcimento deve coprire ogni spesa necessaria per riportare il veicolo al precedente stato:
- Danni alla carrozzeria, paraurti, specchietti;
- Rottura dei cristalli e parabrezza;
- Danni a fanali, gruppi ottici, tergicristalli;
- Rigature, ammaccature, scalfitture;
- Danni interni ad abitacolo, rivestimenti, sedili;
- Malfunzionamenti meccanici o elettronici conseguenti al danneggiamento;
- Deprezzamento del valore venale del veicolo;
- Spese legali sostenute.
Per concludere
Per ottenere il giusto risarcimento per il danneggiamento dell’auto in parcheggio non custodito è necessario seguire i passi appena visti, il prima possibile e in modo scrupoloso.
La raccolta delle prove e di tutti i documenti necessari deve essere accurata, per evitare eventuali contestazioni che potrebbero compromettere l’iter della richiesta di risarcimento.
Con tenacia e pazienza, è possibile tutelare appieno i propri interessi. Per essere assistito al meglio, scongiurare errori e aumentare le probabilità di vedere riconosciuto il giusto indennizzo, puoi affidarti a noi.
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