Calcio, petardo esploso: 80mila € risarcimento
Gravissimo incidente allo stadio: un tifoso della Juventus ha perso l’uso delle prime tre dita della mano destra, ha subito un trauma all’occhio destro e un indebolimento uditivo dell’orecchio destro. Il tutto a causa di un petardo che gli è esploso in mano mentre tentava di allontanarlo dalla folla.
L’episodio risale a novembre 2004, ma è solo il 29 marzo di quest’anno che è arrivata la sentenza della Corte di Cassazione, dopo diversi ricorsi.
LA VICENDA
Durante la partita di calcio Juventus-Fiorentina, giocata il 10 novembre 2004 nel vecchio stadio “Delle Alpi” a Torino, dopo il gol della vittoria della Juventus, dalla tifoseria Fiorentina è partito un petardo che ha raggiunto il vicino settore dove si trovavano i tifosi di casa – appunto quelli della Juve. Uno dei tifosi della squadra bianconera ha appunto afferrato il petardo per allontanarlo, ma quest’ultimo gli è esploso in mano.
LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DANNI
Il tifoso infortunato cita in giudizio anche la società bianconera per i mancati controlli di sicurezza.
A quest’ultima l’uomo attribuisce le responsabilità per la disavventura vissuta, e chiede, di conseguenza, un adeguato risarcimento per le «spese mediche», la «perdita di lavoro», i «danni danno biologico, morale, esistenziale e alla vita di relazione».
IL PROCESSO
Il Tribunale di Torino, in primo grado di giudizio, esclude la responsabilità della società Juventus, innanzitutto perché non vi sono addebiti possibili per «l’ipotesi del lancio di un petardo», vista «l’impossibilità di adempiere l’obbligazione della sicurezza, tenuto conto degli esorbitanti accorgimenti predisposti con l’ausilio delle forze dell’ordine per prevenire le aggressioni». Peraltro, la società «ha dimostrato di avere fatto tutto il possibile per evitare l’ingresso e il lancio di oggetti esplodenti», mentre il tifoso ferito, secondo i Giudici del Tribunale, ha tenuto «una condotta incomprensibile e contraria a buonafede», in quanto «lui stesso aveva raccolto il petardo che poi gli era scoppiato in mano».
Fatto ricorso in secondo grado di giudizio dopo tale sentenza, i Giudici della Corte d’Appello di Torino danno ragione al tifoso, sancendone il diritto a percepire 79mila e 413 euro dalla Juventus come risarcimento per i danni subiti.
La Corte d’Appello ritiene evidente la responsabilità della società calcistica nell’organizzazione della partita con la Fiorentina. E in questa ottica viene sottolineato che «la distanza di circa 10 metri tra le opposte tifoserie aveva risolto il problema di un loro contatto e limitato grandemente il rischio di lancio di oggetti tra tifosi posti sullo stesso livello» ma «non aveva escluso quello dei lanci in diagonale tra tifosi posti su diversi livelli». Tale ultimo «rischio» era «concreto e noto», secondo i Giudici, e «la misura adottata non era sufficiente per proteggere gli spettatori che si trovavano in diversi livelli» dello stadio.
Ecco spiegato l’addebito di responsabilità a carico della Juventus. Addebito che non può essere messo in discussione alla luce del comportamento tenuto dal tifoso, consistito, secondo i Giudici, in una «reazione prevedibile, istintiva e fisiologica», cioè quella di provare ad allontanare il petardo.
Il contenzioso legale tra la Juventus e il suo tifoso è stato concluso quest’anno dalla Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso proposto dai legali della società calcistica, e ritenuto legittima la valutazione compiuta dai Giudici della Corte d’Appello.
Confermato, quindi, il diritto del tifoso a vedersi versati quasi 80mila euro a titolo di risarcimento danni.
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