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Punti della patente: la situazione dal 2003 ad oggi


Punti della patente la situazione dal 2003 ad oggi
31 Ottobre 2017

Tiriamo le somme dal 2003 ad oggi

L’introduzione dei punti della patente è servita realmente a diminuire il rischio di infrazioni stradali?

I punti della patente sono stati introdotti in Italia nel 2003. Dalla loro attivazione al dicembre 2016, i punti decurtati dalle patenti degli italiani sono stati 122,5 milioni, 93.810 guidatori hanno quasi esaurito il proprio “gruzzolo” di punti mentre oltre 20 mila automobilisti italiani hanno già azzerato il loro bonus.

Chi perde tutti i suoi punti, come conferma il direttore della polizia stradale Giuseppe Bisogno, risulta essere un individuo incline a commettere infrazioni frequenti del codice della strada oppure deve aver commesso infrazioni molto gravi come guidare ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Ma cosa succede a coloro a cui vengono tolti tutti i punti della patente?

Penalità e bonus

L’automobilista riceve una lettera di avviso dal Ministero dei Trasporti, dopodiché ha tempo 30 giorni per risostenere l’esame di guida. Col superamento dell’esame si riottengono i 20 punti iniziali ma, per chi non si presenta o viene bocciato, il risultato sarà il ritiro della patente.

Tutti coloro che invece hanno sempre avuto un atteggiamento scrupoloso e attento al volante, hanno diritto per legge a dei punti bonus: uno all’anno per i neopatentati, mentre gli altri guidatori più esperti ricevono due punti ogni due anni fino al raggiungimento di un limite massimo di 30 punti.
Chi volesse conoscere il saldo dei punti sulla propria patente può chiamare il numero 848 782 782.

I punti della patente non bastano: la stradale richiede norme più severe per chi guida con lo smartphone

Secondo il direttore della polizia stradale Giuseppe Bisogno, la normativa che ha definito l’inserimento dei punti della patente è stata di grande aiuto in questi anni nel combattere le infrazioni, tanto che ha notevolmente contribuito a ridurre gli incidenti stradali, ma tutto ciò non risulta essere sufficiente:

La riforma è stata uno strumento fondamentale per la sicurezza stradale, soprattutto, all’inizio. Oggi serve un ulteriore salto di qualità per incidere più efficacemente sui comportamenti pericolosi come guidare usando smartphone e altri dispositivi: sono la principale causa degli incidenti.

L’uso dello smartphone alla guida rappresenta un grosso rischio per la sicurezza stradale: rispondere a una chiamata o visualizzare un messaggio di Whatsapp sono azioni che richiedono dall’1 ai 4 secondi. Alla guida però 4 secondi possono fare la differenza: in 4 secondi a 50 km all’ora si percorrono più di 60 metri, 60 metri in cui il rischio di causare un incidente stradale per distrazione risulta altissimo. La stradale dunque richiede un ulteriore intervento da parte della legge in modo da consentire il ritiro immediato e la conseguente sospensione della licenza di guida per chi viene fermato perché alla guida con lo smartphone.

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