Milano, febbraio 2011, stazione Brenta della metropolitana, una giornata piovosa: una donna, pronta a salire sul treno in transito, viene tradita dall’umidità presente sulla banchina e finisce rovinosamente a terra.
Dopo essersi ripresa fisicamente, la donna cita in giudizio l’Azienda trasporti milanesi per la mancanza di sicurezza della banchina, avanzando conseguentemente una richiesta di risarcimento.
La vicenda legale ha un iter lungo: passa da Tribunale, Corte d’Appello e Corte di Cassazione.
In primo grado in giudizio, i Giudici del Tribunale hanno ritenuto la pretesa legittima. Di parere opposto, invece, i Giudici della Corte d’Appello, i quali hanno escluso la responsabilità dell’azienda e hanno attribuito la disavventura della donna al caso fortuito, connesso alle condizioni climatiche di quella giornata.
A nulla è servito il ricorso della donna alla Corte di Cassazione, che ha ritenuto corretta l’interpretazione della Corte d’Appello. Per gli Ermellini è stata decisiva l’osservazione che “la presenza di umidità in una giornata di pioggia è del tutto ordinaria” e ciò rende “la situazione della banchina del tutto conforme alle condizioni normali che essa assume in caso di pioggia”.